GESU' FIGLIO DI DIO NOSTRO SALVATORE

GESU' FIGLIO DI DIO NOSTRO SALVATORE
Gesù non ha bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di Lui!

IL VECCHIO E NUOVO TESTAMENTO,LA PATRISTICA, SANTI CRISTIANI,PREGHIERE,LITURGIA E SPIRITUALITA' CRISTIANA.

sabato 7 febbraio 2009

IL CASO DI ELUANA DAL PUNTO BIBLICO


STUDIO BIBLICO

IL CASO ELUANA DAL PUNTO DI VISTA BIBLICO




Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi biblisti

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Gesù ci dice che uccidere è peccato
Vanelo secondo Matteo: 19,18

Quali comandamenti?
Gesù rispose:
- Non uccidere;


Quindi l'eutanasia è peccato, dal punto di vista biblico è peccato far morire il malato,
anche se è molto grave e sofferente.
La vita è un dono di Dio, Lui l'ha dona e solo Lui può riprendersela, da qui il comandamento
di non uccidere la vita umana.
Vangelo secondo Giovanni: 5,26

"Dio è la fonte della vita, e ha dato anche al Figlio di essere la fonte della vita"

Sospendere l'alimentazione a qualcuno sano o malato specialmente per provocarne la morte
è doppiamente peccato, primo perché è peccato arrecare la morte al prossimo,
secondo perché non dare cibo ed acqua al bisognoso è peccato mortale.

Vangelo secondo Matteo: 25,41-46

25,41"Poi dirà ai malvagi:
- Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il diavolo e per i suoi servi!
42Perché, io ho avuto fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
43ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e non mi avete dato i vestiti;
ero malato e in prigione e voi non siete venuti a trovarmi.
44"E anche quelli diranno:
- Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato?
45"Allora il re risponderà:
- In verità, vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me.
46"E questi andranno nella punizione eterna mentre i giusti andranno nella vita eterna".


Gesù ci ha dato il comandamento di amare il prossimo e soccorrere i bisognosi.
Vangelo secondo Luca: 10,29-37


29Ma quel maestro della Legge per giustificare la sua domanda chiese ancora a Gesù:
- Ma chi è il mio prossimo?
30Gesù rispose: "Un uomo scendeva da Gerusalemme verso Gèrico, quando incontrò i briganti.
Gli portarono via tutto, lo presero a bastonate e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto.
31Per caso passò di là un sacerdote; vide l'uomo ferito, passò dall'altra parte della strada e proseguì.
32Anche un levita del Tempio passò per quella strada; lo vide, lo scansò e prosegui. 33Invece un uomo della Samaria,
che era in viaggio, gli passò accanto, lo vide e ne ebbe compassione. 34Gli andò vicino, versò olio e vino sulle sue ferite e gliele fasciò.
Poi lo caricò sul suo asino, lo portò a una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo.
35Il giorno dopo tirò fuori due monete d'argento, le diede al padrone dell'albergo e gli disse:
"Abbi cura di lui e se spenderai di più pagherò io quando ritorno"".
36A questo punto Gesù domandò:
- Secondo te, chi di questi tre si è comportato come prossimo per quell'uomo che aveva incontrato i briganti?
37Il maestro della Legge rispose:
- Quello che ha avuto compassione di lui.
Gesù allora gli disse:
- Va' e comportati allo stesso modo.


Quindi il vero cristiano deve soccorrere il bisognoso, il malto, e cercare in tutti modi di salvargli la vita.


Quindi tutti coloro che ora cercano di far morire Eluana sono in stato di peccato grave secondo la Sacra Bibbia.

Citazioni Bibbia Tilc

http://groups.google.com/group/studio-biblico?hl=it

lunedì 2 febbraio 2009

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE-OMELIA


PRESENTAZIONE DEL SIGNORE



OMELIA
Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la
salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua
esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però
passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù
e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza
di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi
sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e
nell'adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di
riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all'amore
di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella "Redemptoris Mater" ci ricorda che "quello di
Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la
concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione,
cioè nell'incomprensione e nel dolore" .

Meditazione del giorno

Beato Guerrico d'Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
Discorso 1 per la purificazione della Beata Vergine Maria, 2.3.5 ; PL 185, 64-65

« I miei occhi han visto la tua salvezza »

Ecco, fratelli miei, tra le mani di Simeone, un cero acceso. Anche voi,
accendete a questa luce i vostri ceri, cioè le lucerne che il Signore vi
domanda di tenere in mano (Lc 12,35). «Guardate a lui e sarete raggianti»
(Sal 33,6), in modo da essere anche voi più che portatori di lampada, ma
addirittura delle luci che brillano dentro e fuori, per voi e per il
prossimo. Che ci sia dunque una lampada nel vostro cuore, nella
vostra mano, nella vostra bocca! La lampada nel vostro cuore brilli per
voi, la lampada nella vostra mano e nella vostra bocca brilli per il vostro
prossimo. La lampada nel vostro cuore è la devozione ispirata dalla fede;
la lampada nella vostra mano, l'esempio delle buone opere; la lampada nella
vostra bocca, la parola che edifca. Infatti non dobbiamo accontentarci di
essere delle luci agli occhi degli uomini grazie ai nostri atti e alle
nostre parole, ma dobbiamo anche brillare davanti agli angeli con la nostra
preghiera e davanti a Dio con la nostra intenzione. La nostra lampada
davanti agli angeli, è la purezza della nostra devozione che ci fa cantare
con raccoglimento o pregare con fervore alla loro presenza. La nostra
lampada davanti a Dio, è la risoluzione sincera di piacere solo a colui
davanti al quale abbiamo trovato grazia... Per accendere tutte
queste lampade, lasciatevi illuminare, fratelli miei, avvicinandovi alla
fonte della luce, cioè a Gesù che brilla tra le mani di Simeone. Egli
vuole, sicuramente, illuminare la vostra fede, fare risplendere le vostre
opere, ispirarvi parole da dire agli uomini, riempire di fervore la vostra
preghiera e purificare la vostra intenzione... E quando si spegnerà la
lampada di questa vita... vedrete la luce della vita che non si spegne,
sorgere e salire la sera con lo splendore di mezzogiorno.


http://groups.google.com/group/centro-religione-cristiana?hl=it

PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO




PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO



LUCA : 2,22-40.

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore,
come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore;
e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele;
lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge,
lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione
perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza,
era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.







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